Poesia di Giorgio Manganelli
28.11.2025
Fino a che muoia
porterò attorno
il mio corpo approssimativo
mi abituerò al mio peso,
ai miei gesti inesatti;
alle conclusioni che maturano
nella mia forma frettolosa:
ma nello sghembo insistere
dei miei gesti malati
trovo un'ilarità domestica, un'allegria.
